I classici del cinema nell’era della Gamification
Che lo si creda o meno la parola Cinema è ancora, nell’era dello streaming e di Netflix, sinonimo di sala buia, grande schermo e pop-corn. Certo, anche la settima arte si adatta come le altre allo spirito dei tempi e così la sua fruizione. La parola d’ordine in questo caso è Gamification, ovvero quel procedimento che prevede l’applicazione di elementi tipici di una situazione di gioco ai contesti più disparati. Parliamo di un trend che non ha risparmiato niente e nessuno: dall’istruzione alle slot machine, dal lavoro in ufficio al cinema appunto.
Le possibilità della Gamification nel cinema
In pratica, se prima erano i videogiochi a trarre ispirazione dai grandi successi al botteghino, adesso tocca a questi ultimi integrare esperienze multisensoriali (sedie che si muovono, spruzzi d’acqua, joystick da fornire agli spettatori) in modo da arricchire l’impatto di alcune scene.
Va da sè che a risentire di questo approccio sono principalmente le nuove uscite tra le pellicole d’azione e i cartoni animati, per ora. Ma trattandosi di una tecnologia ancora agli inizi, non possiamo escludere usi futuri più “raffinati” o complessi, da estendere magari ai capolavori del passato, per esempio combinando scene tagliate e restaurate con il film originale, alla stregua di un libro interattivo dove il lettore, posto davanti a un bivio, può scegliere se procedere in una direzione o un’altra.
Per l’industria cinematografica potrebbe persino trattarsi di una buona occasione per riproporre nelle sale qualche western classico con John Wayne o addirittura donare un finale alternativo a Via col Vento!